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1. Statuto

2. Modello di Organizzazione e Gestione 
3. Codice Etico


Modello di Organizzazione e Gestione 

Firenze Mobilità S.p.A.
Modello di Organizzazione e Gestione
Ai sensi del D.Lgs. 231/01
Parte Generale
Indice

A. Disposizioni generali 2

1. Adozione, attuazione, aggiornamento e diffusione. 2

2. Individuazione delle attività a rischio di commissione di reati 4

3. Processi sensibili relativi alle aree a rischio. 5

4. Protocolli per la formazione e l'attuazione delle decisioni 5

5. Protocolli relativi alle modalità di gestione delle risorse finanziarie. 6

6. Protocolli relativi agli obblighi di informazione all'OdV.. 7

7. Organismo di Vigilanza. 7

8. Organigramma. 10

B. Disposizioni speciali relative ai processi sensibili 11

Premessa. 11

P.01 PROCESSO DI GOVERNANCE AZIENDALE. 14

P.02 PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO.. 17

P.03 PROCESSO COMMERCIALE E GESTIONE COMMESSE. 19

P.05 PROCESSO FINANZIARIO.. 21

P.06 PROCESSO AMMINISTRATIVO.. 22

P.07 PROCESSO DI GESTIONE DEGLI INVESTIMENTI E DELLE SPESE REALIZZATI CON FONDI PUBBLICI 23

P.08 PROCESSO DI GESTIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI 25

P.09 PROCESSO DI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE. 26

P.10 PROCESSO DI GESTIONE PER LA SICUREZZA.. 27

P.11 PROCESSO DI GESTIONE PER L'AMBIENTE. 28


A. Disposizioni generali

1. Adozione, attuazione, aggiornamento e diffusione

1.1. Il sistema organizzativo e gestionale di Firenze Mobilità S.p.A. è mirato a garantire lo svolgimento delle attività aziendali nel rispetto della normativa vigente e delle previsioni del Codice Etico adottato con delibera del proprio Organo dirigente.

1.2. Nell'ottica della pianificazione e gestione delle attività aziendali tese all'efficienza, alla correttezza, alla trasparenza ed alla qualità, Firenze Mobilità S.p.A. ha adottato ed attua le misure organizzative, di gestione e di controllo descritte nel presente documento, di seguito indicato come Modello (o MOG), approvato con delibera del proprio organo dirigente.

1.3. Per prevenire il rischio di commissione di reati dai quali possa derivare la responsabilità amministrativa dell'Impresa ai sensi del Dlgs. n. 231/2001, il Modello di organizzazione e gestione - MOG adottato prevede:

A. Disposizioni Generali

  • l'individuazione delle attività aziendali nel cui ambito possono essere commessi i reati presupposto della responsabilità amministrativa ex Dlgs 231/2001
  • l'individuazione dei processi sensibili relativi alle aree di attività individuate come a rischio
  • criteri adottati per la definizione dei:
  • protocolli per la definizione e l'attuazione delle decisioni in funzione dei reati da prevenire; appartengono a questa categoria anche i protocolli (nel seguito definiti "principi generali") non relativi ad uno specifico reato, ma finalizzati a garantire il corretto funzionamento del modello di organizzazione e gestione in quanto tale
  • protocolli relativi alle modalità di gestione delle risorse finanziarie, finalizzati ad impedire la costituzione di fondi fuori bilancio utilizzabili per la commissione di altre tipologie di reato
  • protocolli relativi agli obblighi di informazione nei confronti dell'Organismo di Vigilanza
  • l'introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello.
  • la costituzione di un Organismo di Vigilanza, con individuazione dei poteri e delle modalità di funzionamento dello stesso
  • una analisi dei rischi.

B. Disposizioni Speciali relative ai processi sensibili

  • la individuazione, per ogni processo sensibile, di tutti i protocolli ritenuti adeguati per mitigare il rischio di commissione dello specifico reato
  • la definizione, per ciascun protocollo, della procedura attuativa ritenuta più adeguata per Firenze Mobilità S.p.A.

1.4. Il Modello è sottoposto a verifica periodica e viene modificato nel caso in cuivengano individuate significative violazioni delle prescrizioni o si verifichino mutamenti dell'organizzazione o delle attività della socetà, ovvero nella legislazione e normativa di riferimento.

1.5. È fatto obbligo a chiunque operi per la Firenze Mobilità S.p.A. o collabori con essa di attenersi alle pertinenti prescrizioni del Modello, ed in specie di osservare gli obblighi informativi dettati per consentire il controllo della conformità dell'operato alle prescrizioni stesse.

1.6. Copia del Modello, dei documenti ad esso allegati e dei suoi aggiornamenti è depositata presso la sede della società ed è a disposizione di chiunque abbia titolo a consultarla.

1.7. La società provvede a notificare a ciascun soggetto tenuto a rispettare il Modello le pertinenti prescrizioni riferite alla specifica attività o funzione.


2. Individuazione delle attività a rischio di commissione di reati

2.1 In relazione alle attività svolte da Firenze Mobilità S.p.A., a seguito di specifica analisi dei rischi, sono individuate le seguenti aree funzionali nel cui ambito si possono manifestare fattori di rischio relativi alla commissione di reati presupposto del Dlgs. n. 231 del 2001 o, in generale, di violazione del Codice Etico dell'Impresa.

AREA: Lavori

  • Fattori di rischio riferiti alle attività che presuppongono autorizzazioni, ed a quelle connesse alla formazione degli strumenti urbanistici e loro varianti o da questi derivanti.
  • Fattori di rischio riferiti al rapporto con i fornitori.

AREA: Appalti pubblici

  • Gestione dell'eventuale contenzioso con il committente, di collaudo delle opere eseguite.

AREA: Rapporti con la Pubblica Amministrazione

  • Fattori di rischio relativi a tutte le attività che implicano un rapporto diretto con pubblici uffici, organi ispettivi, titolari di poteri autorizzativi, concessori od abilitativi.

AREA: Comunicazioni sociali e controlli

  • Fattori di rischio relativi alla scorretta o incompleta rilevazione, registrazione e rappresentazione dell'attività di impresa nelle scritture contabili, nei bilanci e nei documenti ad uso informativo, sia interno che esterno
  • Fattori di rischio relativi a comportamenti idonei ad ostacolare da parte dei soggetti e delle autorità competenti i controlli preventivi sulla attività e sulla rappresentazione contabile dell'attività d'impresa

AREA: Rapporti con soci creditori e terzi

  • Fattori di rischio di comportamenti anche solo potenzialmente pregiudizievoli dell'interesse dei soci, dei creditori e dei terzi.
  • In caso di situazioni di conflitto di interessi, fattori di rischio relativi alla attuazione di operazioni di gestione o organizzative interne a condizioni svantaggiose per la Società od alla omissione di decisioni vantaggiose per la Società.

AREA: Attività produttiva

  • Fattori di rischio relativi a comportamenti che costituiscono violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro.
  • Fattori di rischio relativi alle attività che possono comportare inquinamento, danno ambientale o alterazione del patrimonio naturale, della flora e della fauna.

3. Processi sensibili relativi alle aree a rischio

3.1. Sono individuati i seguenti processi sensibili, comuni allo svolgimento delle attività dell'Impresa di costruzioni nelle aree funzionali di cui al precedente punto 2:

P.01 Processo di Governance aziendale.

P.02 Processo di approvvigionamento.

P.03 Processo commerciale.

P.05 Processo finanziario.

P.06 Processo amministrativo.

P.07 Processo di gestione degli investimenti e delle spese realizzati con fondi pubblici (non ritenuto significativo in questa fase per Firenze Mobilità S.p.A.).

P.08 Processo di gestione dei sistemi informativi (utilizzati da Firenze Mobilità S.p.A.).

P.09 Processo di gestione delle risorse umane (relativamente ai collaboratori continuativi).

P.10 Processo di gestione per la sicurezza.

P.11 Processo di gestione per l'ambiente.

3.2. Il Modello prescrive, per ciascun processo sensibile individuato, le modalità di svolgimento delle relative attività ed indica, ove rilevanti, i criteri cui attenersi, prevedendo in particolare:

  • I protocolli per la formazione e l'attuazione delle decisioni.
  • I protocolli relativi alle modalità di gestione delle risorse finanziarie.
  • I protocolli relativi agli obblighi di informazione all'Organismo di Vigilanza.

4. Protocolli per la formazione e l'attuazione delle decisioni

4.1. In ragione dell'articolazione delle attività e della complessità organizzativa, Firenze Mobilità S.p.A. adotta un sistema di deleghe di poteri e funzioni.

4.2. Ogni delega, formalizzata e consapevolmente accettata dal delegato, prevede in termini espliciti e specifici l'attribuzione degli incarichi a persone dotate di idonea capacità e competenza, assicurando al delegato l'autonomia ed i poteri necessari per lo svolgimento della funzione.

4.3. L'Organigramma di Firenze Mobilità S.p.A. è riportato di seguito e viene aggiornato in occasione di ogni sua variazione significativa.

4.4. Con riferimento alle attività relative ai processi sensibili espressamente individuate, il Modello prevede specifici protocolli, per ognuno dei quali è stata definita una procedura che descrive:

a) le modalità per l'assunzione e l'attuazione delle decisioni di gestione (incluso il normale svolgimento delle relative attività), con l'indicazione per ciascuna attività dei soggetti titolari delle funzioni, competenze e responsabilità;

b) le modalità di documentazione e di conservazione degli atti generati dalle procedure (documenti di registrazione della conformità), in modo da assicurare trasparenza e verificabilità delle stesse.

4.5. Le procedure interne previste per l'attuazione dei protocolli assicurano, per quanto possibile in funzione delle dimensioni di Firenze Mobilità S.p.A., la separazione e l'indipendenza gerarchica tra chi elabora la decisione, chi la attua e chi è tenuto a svolgere i controlli.

4.6. Sono stabiliti limiti all'autonomia decisionale per l'impiego delle risorse finanziarie, mediante fissazione di puntuali soglie quantitative, in coerenza con le competenze gestionali e le responsabilità organizzative affidate a singole persone.

4.7. Il superamento dei limiti quantitativi di cui al punto precedente può avere luogo nel rispetto delle procedure di autorizzazione e di rappresentanza stabilite, sempre assicurando, per quanto possibile in funzione delle dimensioni di Firenze Mobilità S.p.A., separazione e indipendenza gerarchica tra coloro che autorizzano la spesa, coloro che la devono attuare e coloro ai quali sono affidati i controlli.

4.8. Deroghe ai protocolli e alle procedure previsti nel Modello sono ammesse in caso di emergenza o di impossibilità temporanea di attuazione delle stesse. La deroga, con l'espressa indicazione della sua motivazione, deve essere comunicata al superiore gerarchico e, quando rilevante, all'Organismo di Vigilanza.

4.9. I protocolli e le procedure attuative sono aggiornati anche su proposta o segnalazione dell'Organismo di Vigilanza.

5. Protocolli relativi alle modalità di gestione delle risorse finanziarie

5.1. Con riferimento alle attività relative ai processi sensibili espressamente individuate, il Modello prevede anche specifici protocolli dedicati alle modalità di gestione delle risorse finanziarie. Finalità principale di tali protocolli è impedire la costituzione di fondi fuori bilancio.

5.2. Le procedure aziendali predispostein attuazione di tali protocolli assicurano, per quanto possibile in funzione delle dimensioni di Firenze Mobilità S.p.A., la separazione e l'indipendenza tra i soggetti che concorrono a formare le decisioni di impiego delle risorse finanziarie, coloro che attuano tali decisioni e coloro ai quali sono affidati i controlli circa l'impiego delle risorse finanziarie.

5.3. Firenze Mobilità S.p.A., ai fini dell'attuazione delle decisioni di impiego delle risorse finanziarie, qualora si presentasse l'opportunità, si avvarrà, anche all'estero di intermediari finanziari e bancari sottoposti ad una regolamentazione di trasparenza e di stabilità conforme a quella adottata negli Stati Membri dell'Unione Europea.

5.4. Tutte le operazioni che comportano utilizzazione o impegno di risorse economiche o finanziarie devono avere adeguata causale ed essere documentate e registrate, con mezzi manuali o informatici, in conformità a principi di correttezza professionale e contabile; il relativo processo decisionale deve essere verificabile.

5.5. Tutte le operazioni inerenti ad attività o prestazioni atipiche o inusuali devono essere specificamente e chiaramente motivate e comunicate all'Organismo di Vigilanza.

5.6. I protocolli e le procedure attuative relativi alle modalità di gestione delle risorse finanziarie sono aggiornati anche su proposta o segnalazione dell'Organismo di Vigilanza.

6. Protocolli relativi agli obblighi di informazione all'OdV

6.1. Il Modello prevede, per le attività relative ai processi sensibili espressamente individuate, specifici protocolli relativi agli obblighi di informazione nei confronti dell'Organismo di Vigilanza.

6.2. In ogni caso l'Organismo di Vigilanza ha accesso a tutta la documentazione relativa ai processi sensibili indicati al punto 3.

6.3. È assicurata piena libertà a tutto il personale dell'Impresa di rivolgersi direttamente all'Organismo di Vigilanza, per segnalare violazioni del Modello o eventuali irregolarità comportamentali.

6.4. I protocolli e le procedure attuative relativi agli obblighi di informazione nei confronti dell'Organismo di Vigilanza sono aggiornati anche su proposta o segnalazione dello stesso Organismo di Vigilanza.

6.5. L'Organismo di Vigilanza si deve attivare per stabilire efficaci modalità di informazione bidirezionale con il Collegio Sindacale.

7. Organismo di Vigilanza

7.1. È costituito un organismo interno, denominato Organismo di Vigilanza - OdV, cui è affidato il compito di vigilare con continuità sull'efficace funzionamento e sull'osservanza del Modello, nonché di curare il suo aggiornamento.

La composizione dell'Organismo di Vigilanza è individuata nel verbale di nomina dello stesso.

7.2. Indipendentemente dalla sua composizione, l'Organismo deve:

  • Garantire l'indipendenza e l'autonomia di iniziativa di controllo nei confronti di tutti i soggetti dell'organizzazione, inclusi quelli apicali; questo esclude che componenti dell'organismo possano avere anche compiti operativi nell'impresa. Tale autonomia può essere conseguita sottraendo chi effettua i controlli alla gerarchia aziendale e ponendolo in una posizione di riporto diretto rispetto al vertice aziendale, il quale è, in ultima analisi, responsabile nei confronti dei soci per l'adozione, l'efficace attuazione ed il funzionamento del modello.
  • Garantire la continuità dell'azione di vigilanza
  • Possedere le necessarie qualificazioni professionali (consulenziale per l'analisi dei sistemi di controllo, di auditing, giuridica, amministrativa, relativa alle tematiche di sicurezza), ovvero avere la libertà di dotarsi dei supporti specialistici necessari ad acquisire le competenze non direttamente possedute dai componenti l'Organismo stesso
  • Possedere, in tutti i suoi componenti, requisiti di onorabilità e di assenza di conflitti di interesse.

7.3. I componenti dell'Organismo restano in carica fino al rinnovo dell'organismo dirigente che ha provveduto alla loro nomina e possono essere confermati senza limite di mandati.

7.4. Sono incompatibili con la carica di componente dell'Organismo, i membri del Consiglio di amministrazione che intrattengano direttamente o indirettamente rapporti economici con la società o i suoi amministratori di rilevanza tale, in rapporto anche alla sua condizione patrimoniale, da condizionarne l'autonomia di giudizio; che detengano direttamente o indirettamente quote del capitale della società; che siano stretti familiari di amministratori esecutivi.

7.5. L'eventuale componente dell'Organismo scelto tra i collaboratori dell'impresa al momento della nomina non deve trovarsi in condizioni di incompatibilità con la carica da rivestire in ragione della posizione ricoperta nell'ambito di Firenze Mobilità S.p.A.

7.6. L'eventuale esperto esterno deve attestare, al momento della nomina, con apposita dichiarazione scritta, di non trovarsi nelle condizioni di cui al precedente punto 7.4, e di non trovarsi in condizioni di incompatibilità con la carica da rivestire in ragione degli eventuali altri incarichi affidatigli dall'impresa, o da altri enti che abbiano rapporti con l'impresa medesima.

7.7. Costituiscono cause di ineleggibilità dei componenti dell'Organismo, ovvero di decadenza nel caso in cui sopravvengano dopo la nomina:

1. le situazioni di incompatibilità di cui ai punti 7.4, 7.5, 7.6;

2. la condanna, con sentenza anche non passata in giudicato, o il patteggiamento per aver commesso uno dei reati previsti dal DLgs 231/2001;

3. la condanna, con sentenza anche non passata in giudicato, a una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici, ovvero l'interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.

7.8. In casi di particolare gravità, anche prima del giudicato, l'organo dirigente potrà disporre la sospensione del componente dell'Organismo e la nomina di un sostituto ad interim.

7.9. La revoca degli specifici poteri propri dell'Organismo di Vigilanza prima dello scadere del suo mandato potrà avvenire soltanto per giusta causa, previa delibera dell'organo dirigente, sentito il parere del Collegio sindacale.

7.10. All'Organismo, che risponde della propria attività direttamente all'organo dirigente dell'Impresa, sono riconosciuti autonomi poteri di iniziativa e di controllo nell'esercizio delle sue funzioni e non possono essere attribuiti compiti operativi o poteri decisionali, neppure di tipo impeditivo, relativi allo svolgimento delle attività dell'Impresa.

7.11. L'Organismo vigila costantemente sull'effettiva completezza ed attuazione del Modello, ed a tal fine:

1) svolge attività ispettiva con modalità predeterminate e comunicate all'organo dirigente;

2) ha accesso a tutti i documenti aziendali riguardanti il Modello;

3) può chiedere informazioni a chiunque operi per conto dell'Impresa nell'ambito delle aree a rischio individuate al punto 2 e dei processi sensibili indicati al punto 3, anche senza preventiva autorizzazione dell'organo dirigente;

4) riceve le informazioni specificamente indicate come obbligatorie dal Modello;

5) propone l'attivazione delle procedure sanzionatorie previste al punto 5;

6) sottopone il Modello a verifica periodica e ne cura l'aggiornamento, proponendo all'organo dirigente le opportune modifiche;

7) esprime parere in merito alla adeguatezza ed idoneità delle modifiche del Modello elaborate d'iniziativa dell'organo dirigente, prima della loro adozione.

7.12. All'esito di ogni attività ispettiva l'organismo redige uno specifico verbale, conservato presso lo stesso organismo.

7.13. L'organismo redige con periodicità regolare una relazione scritta dell'attività svolta, inviata all'organo dirigente.

7.14. Al fine dello svolgimento della sua attività, l'organismo può avvalersi di consulenti esterni, limitatamente al compimento di operazioni tecniche.

7.15. Le anomalie/non conformità rispetto alle prescrizioni del Modello di Organizzazione e gestione evidenziate dall'Organismo di Vigilanza vengono sempre segnalate al responsabile della struttura aziendale di volta in volta interessata, al fine del loro trattamento e dell'eventuale adozione di provvedimenti sanzionatori nei confronti del responsabile della violazione degli specifici protocolli.

7.16. L'Organismo di Vigilanza effettuerà un riesame approfondito del Modello di Organizzazione e Gestione, del livello di formazione erogato e della efficacia complessiva del sistema di prevenzione reati in presenza di una delle situazioni seguenti:

a) segnalazione di avviso di garanzia, rinvio a giudizio e/o condanna della società per responsabilità amministrativa ex Dlgs 231/2001, ovvero segnalazione di avviso di garanzia, rinvio a giudizio e/o condanna di personale della società per un reato presupposto del Dlgs 231/2001

b) identificazione, nel corso dell'attività ispettiva, della violazione sostanziale di un protocollo considerato "critico"

c) identificazione, nel corso dell'attività ispettiva, di violazioni ripetute dello stesso protocollo, anche se non considerato "critico"

Nel caso a) il riesame dovrà estendersi a tutti i processi interessati dallo specifico reato, mentre nei casi b) e c) potrà essere limitato al singolo aspetto organizzativo (attività o protocollo) all'interno del quale sono state identificate le violazioni.


8. Organigramma


B. Disposizioni speciali relative ai processi sensibili

Premessa

Il modello di organizzazione, gestione e controllo è costituito da procedure ed adempimenti specifici che consentono di presidiare le aree a maggior rischio, riferite ai reati presupposto del DLgs 231/01, che in sintesi riguardano:

  • Truffa aggravata ai danni dello Stato, frode informatica ai danni dello Stato, reati in tema di erogazioni pubbliche (art. 24)
  • Criminalità informatica (art. 24 bis)
  • Delitti di criminalità organizzata (art. 24 ter)
  • Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione (art. 25)
  • Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento (art. 25 bis)
  • Delitti contro l'industria e il commercio (art. 25 bis.1)
  • Reati societari, inclusa la corruzione tra privati (art. 25 ter)
  • Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico (art. 25 quater)
  • Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 25 quater.1)
  • Delitti contro la personalità individuale (art. 25 quinquies)
  • Abusi di mercato (art. 25 sexies)
  • Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro (art. 25 septies)
  • Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 25 octies)
  • Delitti in materia di violazione del diritto d'autore (art. 25 novies)
  • Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 25 decies)
  • Reati ambientali (art. 25 undecies)
  • Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 25 duodecies)
  • Reati di criminalità organizzata commessi in un contesto transnazionale (Legge 146/2006 art. 10)

L'individuazione degli ambiti nei quali il rischio può presentarsi in maggiore misura mette in evidenza come si tratti di tipologie che possono realizzarsi in molte aree aziendali ed a tutti i livelli organizzativi.

Si sottolinea la rilevanza del fatto che:

  • I reati inizialmente oggetto del DLgs 231/01 erano tutti di natura dolosa: per tale tipologia di reati il modello di organizzazione, gestione e controllo deve essere strutturato in modo da garantire che siano impediti i comportamenti a rischio reato (modello basato sul divieto e sulla parallela prevenzione delle situazioni a rischio);
  • Nel 2008 sono stati introdotti nel DLgs 231/01 anche reati di natura colposa commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e di tutela della salute ed igiene sul lavoro: per tale tipologia di reati il modello di organizzazione, gestione e controllo deve viceversa garantire che siano evitati anche comportamenti di natura omissiva e che i provvedimenti di prevenzione assunti siano tecnicamente adeguati ed efficaci (modello di garanzia dell'adempimento);
  • Con il DLgs 121/2011 sono stati introdotti nel DLgs 231/01 anche alcuni reati ambientali che prevedono solo sanzioni contravvenzionali (pena dell'arresto e/o dell'ammenda). Si segnala che, su questa base, per la sussistenza del reato ambientale non è richiesto l'elemento soggettivo del dolo o della "grave negligenza", ma ogni grado di colpa che comporti l'applicazione della sanzione contravvenzionale (quindi anche la semplice imprudenza o imperizia) è elemento sufficiente per l'imputazione del reato e delle relative sanzioni alla persona fisica e, conseguentemente anche all'ente ex Dlgs. 231/2001. Si realizza in questo modo un effetto potenzialmente moltiplicatore delle sanzioni a carico delle imprese (contravvenzione più sanzione per responsabilità amministrativa), insieme ad una maggiore difficoltà a difendersi in assenza delle tutele connaturate con il giudizio penale. Per tale tipologia di reati il modello di organizzazione, gestione e controllo deve essere mirato a prevenire anche l'imprudenza o l'imperizia del personale (modello basato sulla formazione tecnica del personale).

Più in particolare, trattando ciascuno dei reati indicati dal DLgs 231/01, occorre ricordare che i protocolli e i successivi controlli devono riguardare, principalmente, i seguenti macroprocessi:

P.01 Processo di Governance aziendale

P.02 Processo di approvvigionamento

P.03 Processo commerciale e gestione commesse

P.05 Processo finanziario

P.06 Processo amministrativo (registrazione, redazione e controllo dei documenti contabili ed extra contabili)

P.07 Processo di gestione degli investimenti e delle spese realizzati con fondi pubblici (attualmente non presente in Firenze Mobilità S.p.A.)

P.08 Processo di gestione dei sistemi informativi

P.09 Processo di gestione delle risorse umane

P.10 Processo di gestione per la sicurezza

P.11 Processo di gestione per l'ambiente

Per ciascuno di tali processi, nei paragrafi successivi, sono identificate le principali attività costituenti il processo stesso.

Le funzioni preposte allo svolgimento delle attività dei processi individuati sono quelle indicate nell'Organigramma dell'Impresa (allegato al Modello), alle quali sono stati formalmente delegati i relativi poteri secondo quanto previsto nella Parte I, punti 4.1, 4.2 e 4.3.

Per ciascuna attività sono stati individuati:

  • i protocolli di controllo finalizzati alla prevenzione dei reati
  • i protocolli relativi alle modalità di gestione delle risorse finanziarie
  • i protocolli finalizzati a garantire un efficace flusso informativo nei confronti della direzione in genere e dell'Organismo di Vigilanza in particolare

Alla organizzazione, che ha valutato come applicabile alla propria realtà produttiva ed organizzativa il singolo protocollo, compete la trasformazione dello stesso in procedure documentate, identificando, per ciascuna di esse:

  • Il responsabile dell'attuazione per lo specifico protocollo (CHI)
  • La regola da seguire per applicare il protocollo (COSA)
  • Le modalità di registrazione del controllo effettuato (COME)
  • La fase temporale del controllo (QUANDO)

L'individuazione per la specifica realtà organizzativa dei parametri CHI / COSA / COME / QUANDO costituisce la procedura (istruzione operativa) per l'attuazione di quanto previsto dallo specifico protocollo.

Tali istruzioni possono poi essere utilmente riunite in funzione del soggetto che deve attuare lo specifico protocollo (ad esempio, riunione di tutte le istruzioni relative al Responsabile Acquisti), così andando a costituire una procedura generale, o mansionario, per tale posizione.


P.01 PROCESSO DI GOVERNANCE AZIENDALE

1. Scopo

Creazione all'interno del Processo di Governance aziendale, finalizzato alla Predisposizione di un efficace assetto organizzativo, di "sistemi di controllo" per l'adeguamento della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare alle attività/responsabilità macro organizzative di stretta competenza del vertice aziendale (amministratori, direttore generale).

I rischi connessi con reati specifici sono esaminati all'interno dei rimanenti processi, anche quando il protocollo proposto è specificamente indirizzato al vertice aziendale.

2. Campo d'applicazione

Tutte le attività organizzative di competenza specifica degli organi apicali dell'impresa.

3. Descrizione delle attività

Il processo nel suo complesso coinvolge le attività specifiche degli amministratori (e in particolare di quelli dotati di deleghe), del direttore generale e degli eventuali institori con procure generali.

Le principali attività che costituiscono il processo di governance aziendale coincidono con la gestione dei sette strumenti organizzativi derivati dai "compliance programs" utilizzati negli Stati Uniti e richiamati dalla relazione di accompagnamento del DLgs 231/2001:

  • Leadership e Governance
  • Standard di comportamento
  • Comunicazione
  • Formazione
  • Valutazione delle performance
  • Controllo
  • Reazione alle violazioni

Lo schema di responsabilità e la successione dei singoli sottoprocessi/attività sono illustrati nella figura seguente.

4. Protocolli

Si chiarisce che, con riferimento al processo di governance aziendale, il vertice aziendale è responsabile per l'esplicitazione e l'impulso all'applicazione dei protocolli/principi generali proposti nel seguito e per il successivo controllo della loro corretta attuazione; i responsabili di funzione sono responsabili per l'efficace implementazione operativa e controllo, all'interno del proprio ambito di delega/responsabilità, degli specifici protocolli di attuazione di quanto previsto nei protocolli di questa sezione[1].

Leadership e governance

Protocollo 01.01

Mansioni e responsabilità

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

Mansioni e responsabilità di tutto il personale debbono essere definite e rese note a tutta l'azienda; la catena gerarchica deve essere nota e rispettata.

Protocollo 01.02

Deleghe e procure

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

Le deleghe e le procure conferite al personale o a terzi debbono essere chiare, giuridicamente valide e formalmente accettate dall'interessato.

Standard di comportamento

Protocollo 01.03

Procedure

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

Le procedure aziendali debbono coprire almeno i processi considerati critici e, quando necessario, essere aggiornate nel tempo.

Protocollo 01.04

Codice etico

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

Deve essere definito uno standard di comportamento aziendale con riferimento agli aspetti etici e di prevenzione dei reati; tale standard deve essere formalizzato, diffuso ed aggiornato quando necessario.

Comunicazione

Protocollo 01.05

Comunicazione

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

Debbono essere previste modalità di comunicazione con il personale adeguate alle dimensioni dell'impresa (ordini di servizio, riunioni periodiche, email, intranet, ...); tali modalità debbono essere rese operative in modo da essere riconosciute efficaci dallo stesso personale dell'impresa.


Formazione

Protocollo 01.06

Formazione

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

La pianificazione dell'attività di formazione deve prevedere che tutto il personale dell'azienda venga formato sulle tematiche etiche e sui contenuti delle procedure aziendali; una specifica formazione deve essere riservata ai neoassunti. Si ricorda che le imprese associate Ance possono far ricorso alla qualificata formazione erogata dagli Enti Bilaterali del settore.

Valutazione delle performances

Protocollo 01.07

Retribuzione correlata agli obiettivi

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

Nel caso di componenti di retribuzione variabile legati al raggiungimento di specifici obiettivi da parte di una funzione, è necessario che gli stessi obiettivi siano quantificabili, raggiungibili ed accettati dalla funzione interessata.

Controllo

Protocollo 01.08

Responsabilità per i controlli

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

Per quanto consentito dalle dimensioni dell'impresa, debbono essere sempre separate le responsabilità di chi agisce e quelle di chi controlla.

Le procedure debbono identificare chi è responsabile dei controlli necessari e come debbono essere documentati i controlli effettuati.

Le operazioni rilevanti debbono essere sempre verificabili e deve essere prevista attività di controllo (anche a campione) almeno sulle operazioni considerate critiche.

Reazione alle violazioni

Protocollo 01.09

Sistema sanzionatorio

CRITICO

Prevenzione reato/i

Principio generale

Per il personale dipendente, deve essere implementato uno specifico sistema sanzionatorio (disciplinare), congruente con quello previsto dal Contratto Collettivo Nazionale applicabile, finalizzato al rispetto delle procedure operative aziendali e a dissuadere chiunque dall'agire illecitamente.

Per collaboratori e fornitori devono essere previste contrattualmente clausole aventi la stessa finalità.

Per violazioni commesse dall'organismo dirigente (amministratori) deve essere prevista la segnalazione al Collegio Sindacale o ad altro organo equivalente.


P.02 PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO

1. Scopo

Creazione all'interno del Processo di approvvigionamento di "sistemi di controllo" per l'adeguamento della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a:

  • Truffa aggravata ai danni dello Stato
  • Delitti contro l'industria e il commercio
  • Corruzione fra privati
  • Reati societari
  • Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro, derivanti dalla inadeguatezza dei subappaltatori, con riferimento alla loro capacità di gestire gli aspetti relativi alla sicurezza del cantiere
  • Reati contro la personalità individuale (con riferimento allo sfruttamento della manodopera da parte dei fornitori di servizi)
  • Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita
  • Reati ambientali derivanti da:
  • Inadeguatezza dei subappaltatori, con riferimento alla loro capacità di gestire gli aspetti ambientali relativi al cantiere
  • Inadeguata gestione del ciclo dei rifiuti

2. Campo d'applicazione

Approvvigionamenti di:

  • Materiali
  • Attrezzature, macchinari ed apprestamenti
  • Servizi di manutenzione
  • Prestazioni professionali
  • Appalti e subappalti

3. Descrizione delle attività

Il processo nel suo complesso coinvolge la funzione tecnica, la funzione acquisti e la funzione amministrativa e finanziaria; le principali attività che costituiscono il processo sono:

  • Valutazione e qualificazione dei fornitori
  • Richiesta d'acquisto
  • Selezione del fornitore
  • Emissione dell'ordine
  • Ricevimento dei materiali o effettuazione delle prestazioni
  • Ricevimento della fattura passiva e contabilizzazione
  • Pagamento e contabilizzazione

Lo schema di responsabilità e la successione dei singoli sottoprocessi/attività sono illustrati nella figura seguente.


P.03 PROCESSO COMMERCIALE

1. Scopo

Creazione all'interno del processo commerciale e gestione commesse di "sistemi di controllo" per l'adeguamento della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a:

  • Corruzione, concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità

2. Campo d'applicazione

Attività commerciali e gestione contrattuale relative a:

  • Possibili sponsorizzazioni

3. Descrizione delle attività

Le principali attività del processo sono:

  • Identificazione delle opportunità di effettuare sponsorizzazioni.


P.05 PROCESSO FINANZIARIO

1. Scopo

Creazione, all'interno del processo della gestione finanziaria e di tesoreria, di "sistemi di controllo" per l'adeguamento della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a:

  • Truffa in danno allo stato
  • Corruzione anche fra privati
  • Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita

2. Campo d'applicazione

Attività finanziarie relative a:

  • Gestione dei flussi finanziari
  • Gestione dei fondi aziendali
  • Impiego di disponibilità liquide
  • Partecipazioni societarie

3. Descrizione delle attività

Le principali attività del processo sono:

  • Gestione della liquidità (tesoreria)
  • Acquisizione e gestione di finanziamenti
  • Investimenti finanziari

Lo schema di responsabilità e la successione dei singoli sottoprocessi/attività sono illustrati nella figura seguente.


P.06 PROCESSO AMMINISTRATIVO

1. Scopo

Creazione, all'interno del processo amministrativo (registrazione, redazione e controllo dei documenti contabili ed extracontabili), di "sistemi di controllo" per l'adeguamento della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a:

  • Truffa in danno allo Stato
  • Corruzione, concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità
  • Reati societari
  • Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro
  • Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria

2. Campo d'applicazione

Tutte le attività di registrazione, redazione, controllo e conservazione dei documenti contabili ed extracontabili relative, in particolare, a:

  • Gestione del patrimonio societario e tutela di soci e fornitori
  • Bilancio
  • Controllo di gestione

3. Descrizione delle attività

Le principali attività del processo sono:

  • Gestione societaria
  • Redazione dei documenti con valenza amministrativa
  • Tenuta delle scritture contabili
  • Redazione del bilancio

Lo schema di responsabilità e la successione dei singoli sottoprocessi/attività sono illustrati nella figura seguente.


P.07 PROCESSO DI GESTIONE DEGLI INVESTIMENTI E DELLE SPESE REALIZZATI CON FONDI PUBBLICI

1. Scopo

Creazione, all'interno del processo per la richiesta e l'ottenimento dallo Stato, o da altro ente pubblico, e dalla Unione Europea, di fondi pubblici (attualmente non previsti per Firenze Mobilità), di "sistemi di controllo per l'adeguamento della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a:

  • Reati in tema di erogazioni pubbliche

2. Campo d'applicazione

Tutte le attività di richiesta, ottenimento, gestione e rendicontazione di contributi, sovvenzioni o finanziamenti di erogazione da parte dello Stato, o altro ente pubblico, o dalla Unione Europea, destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di:

  • Investimenti produttivi
  • Innovazione tecnica e tecnologica
  • Ricerca e sviluppo di prodotto o di sistemi produttivi
  • Formazione del personale

3. Descrizione delle attività

Le principali attività del processo, attualmente non previsto per Firenze Mobilità S.p.A., sono:

  • Istruttoria
  • Autorizzazione
  • Presentazione della domanda
  • Gestione del finanziamento
  • Sviluppo del progetto
  • Rendicontazione

Lo schema di potenziali responsabilità in caso di richiesta e la successione dei singoli sottoprocessi/attività sono illustrati nella figura seguente.


P.08 PROCESSO DI GESTIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI

1. Scopo

Creazione, all'interno del processo di gestione del sistema informativo aziendale, di "sistemi di controllo per l'adeguamento della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a:

  • Frode informatica ai danni dello Stato
  • Reati di criminalità informatica
  • Delitti in materia di violazione del diritto d'autore

2. Campo d'applicazione

Tutte le attività supportate da sistemi informatici e telematici (anche solo utilizzati da Firenze Mobilità S.p.A.) per l'elaborazione e la trasmissione di dati contabili, fiscali e gestionali.

3. Descrizione delle attività

Le principali attività del processo sono:

  • Definizione della funzione responsabile dei sistemi informativi
  • Protezione dei dati
  • Utilizzo dei sistemi informativi
  • Controlli specifici

Lo schema di responsabilità e la successione dei singoli sottoprocessi/attività sono illustrati nella figura seguente.


P.09 PROCESSO DI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

1. Scopo

Creazione, all'interno del processo di gestione delle risorse umane, di "sistemi di controllo" della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a tutti i reati di natura colposa.

2. Campo d'applicazione

Attività relative alla selezione e gestione del personale che collabora in modo continuativo con Firenze Mobilità S.p.A.

3. Descrizione delle attività

Le principali attività del processo fanno riferimento a:

  • Ricerca, selezione del personale
  • Formazione del personale
  • Valutazione del personale


P.10 PROCESSO DI GESTIONE PER LA SICUREZZA

1. Scopo

Creazione, all'interno del processo di gestione per la sicurezza, di "sistemi di controllo" della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a:

  • Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro

2. Campo d'applicazione

Attività relative alla efficace implementazione del sistema gestionale per la sicurezza e la salute dei lavoratori, soprattutto nei cantieri temporanei per gli interventi sugli immobili.

3. Descrizione delle attività

Le principali attività del processo sono:

  • Definizione delle responsabilità per la sicurezza
  • Valutazione dei rischi salute e sicurezza
  • Oneri per la sicurezza
  • Controllo operativo per la sicurezza
  • Monitoraggio degli adeguamenti legislativi

P.11 PROCESSO DI GESTIONE PER L'AMBIENTE

1. Scopo

Creazione, all'interno del processo di gestione per l'ambiente, di "sistemi di controllo" della struttura organizzativa dell'impresa ai fini del DLgs 231/01, riferiti, in particolare, ai rischi connessi a:

  • Reati ambientali

2. Campo d'applicazione

Attività relative alla efficace implementazione del sistema gestionale per l'ambiente, soprattutto per gli immobili di proprietà e nei cantieri temporanei per gli interventi sugli immobili.

3. Descrizione delle attività

Le principali attività del processo fanno riferimento a:

  • Definizione delle responsabilità per l'ambiente
  • Analisi dei rischi ambientali
  • Gestione dei rifiuti
  • Controllo operativo per l'ambiente
  • Formazione sugli aspetti ambientali
  • Controllo degli adeguamenti legislativi

[1] Tali protocolli nei successivi processi sono chiaramente identificati dalla notazione "Attuazione protocollo 01.xx"

Codice Etico:

Firenze Mobilità S.p.A.

Codice Etico

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INDICE

INTRODUZIONE.................................................................................................................................. 3

AMBITO DI APPLICAZIONE DEL CODICE ........................................................................................ 3

PREMESSE ......................................................................................................................................... 4

I comportamenti non etici ..................................................................................................................... 4

Il valore della reputazione ..................................................................................................................... 4

Prevenzione ........................................................................................................................................... 4

PRINCIPI GENERALI .......................................................................................................................... 5

Non discriminazione .............................................................................................................................. 5

Rispetto delle norme ............................................................................................................................. 5

Competizione ......................................................................................................................................... 5

Conflitti di interesse ............................................................................................................................... 5

Riservatezza ........................................................................................................................................... 6

Valore delle risorse umane .................................................................................................................... 6

Trasparenza e completezza dell'informazione ...................................................................................... 6

Trasparenza della contabilità e controlli interni .................................................................................... 6

Registrazioni contabili .................................................................................................................... 6

Controllo interno ............................................................................................................................ 7

Prevenzione del riciclaggio di denaro ............................................................................................ 7

Chiarezza e veridicità nelle transazioni ................................................................................................. 8

Ambiente ............................................................................................................................................... 8

Utilizzo dei sistemi informatici .............................................................................................................. 8

Sicurezza e salute ................................................................................................................................... 8

ETICITÀ NEI RAPPORTI CON I TERZI ............................................................................................... 9

Rapporti con i clienti e i committenti pubblici e privati ........................................................................ 9

Regali, omaggi e benefici ....................................................................................................................... 9

Rapporti con istituzioni pubbliche, partiti e organizzazioni sindacali ................................................. 10

Rapporti con la pubblica amministrazione .......................................................................................... 10

Contributi e sponsorizzazioni............................................................................................................... 11

Rapporti con i mass media .................................................................................................................. 12

Partecipazione a procedimenti giudiziari ............................................................................................ 12

ETICITÀ NELLE RELAZIONI CON I DIPENDENTI ........................................................................... 12

Selezione del personale ....................................................................................................................... 12

Firenze Mobilità S.p.A.

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Costituzione del rapporto di lavoro ............................................... Errore. Il segnalibro non è definito.

Gestione del personale ........................................................................................................................ 12

Tutela della privacy .............................................................................................................................. 13

Integrità e tutela della persona ........................................................................................................... 13

Abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti ................................... Errore. Il segnalibro non è definito.

Fumo .............................................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.

Correttezza nei rapporti con i dipendenti ........................................................................................... 14

Pari opportunità ................................................................................................................................... 14

Rapporti con i beni aziendali ............................................................................................................... 14

ETICITÀ' NELLE RELAZIONI CON FORNITORI, APPALTATORI E SUBAPPALTATORI .............. 15

Scelta dei fornitori, degli appaltatori e dei subappaltatori ................................................................. 15

Modalità di relazione con fornitori, appaltatori e subappaltatori ...................................................... 15

ETICITÀ DEI RAPPORTI DEI DIPENDENTI E DEI COLLABORATORI NEI CONFRONTI DELL'AZIENDA................................................................................................................................. 16

Vigenza e valore contrattuale del codice ....................................................................................... 16

Firenze Mobilità S.p.A.

Codice Etico

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INTRODUZIONE

Il presente Codice Etico ("Codice") costituisce un insieme di principi la cui osservanza è reputata di fondamentale importanza per il regolare funzionamento, l'affidabilità della gestione e l'immagine di Firenze Mobilità S.p.A.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. è consapevole di contribuire con il proprio operato, con senso di responsabilità ed integrità morale, al processo di sviluppo dell'economia italiana ed alla crescita civile del paese.

La società crede nel valore del lavoro e considera la legalità, la correttezza e la trasparenza dell'agire presupposti imprescindibili per il raggiungimento dei propri obiettivi economici, produttivi, sociali.

A tal fine, FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. ha deciso di adottare il Codice che, in linea con i principi di comportamento di lealtà e onestà già condivisi al proprio interno, è volto a regolare, attraverso norme comportamentali, l'attività di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., fissando i principi generali cui le stesse devono conformarsi.

Attraverso l'adozione del Codice, la società si è data l'insieme delle regole:

 di comportamento nei rapporti con gli interlocutori esterni, i collaboratori, il mercato e l'ambiente, alle quali la società informa la propria attività interna ed esterna, esigendone il rispetto da parte di tutti i collaboratori, i consulenti e, per quanto di competenza, gli interlocutori esterni;

 di organizzazione e gestione della società, finalizzate alla realizzazione di un sistema efficiente ed efficace di programmazione, esecuzione e controllo delle attività tale da assicurare il costante rispetto delle regole di comportamento e prevenirne la violazione da parte di qualsiasi soggetto che operi per la società.

AMBITO DI APPLICAZIONE DEL CODICE

Il Codice si applica a FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. ed è vincolante per i comportamenti di tutti i collaboratori, fornitori, partner in relazioni d'affari, consulenti e, in generale, a quanti cooperano con Firenze Mobilità S.p.A. o forniscono alla stessa beni o servizi.

Il management di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. è tenuto ad osservare i contenuti del Codice nel proporre e realizzare i progetti, le azioni e gli investimenti utili ad accrescere nel lungo periodo i valori patrimoniali, gestionali ed il know-how dell'impresa e il rendimento per i propri azionisti.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. richiede ai principali fornitori, appaltatori e subappaltatori, una condotta in linea con i principi generali del presente Codice.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., attraverso i suoi collaboratori, coopera attivamente e pienamente con le Autorità.

Firenze Mobilità S.p.A.

Codice Etico

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PREMESSE

I comportamenti non etici

Non sono etici quei comportamenti assunti da chiunque - singolo o organizzazione - per conto di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., che costituiscono violazione delle regole della civile convivenza e dei corretti rapporti sociali e commerciali, così come previsti e disciplinati da leggi e regolamenti.

L'assunzione di comportamenti non etici compromette i rapporti tra FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. ed i propri azionisti, nonché tra FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. e i propri collaboratori, nonché tra FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. e i propri interlocutori commerciali, imprenditoriali e finanziari, sia pubblici che privati.

Il valore della reputazione

La buona reputazione è una risorsa immateriale essenziale. La buona reputazione costituisce all'esterno elemento di attrazione per gli azionisti e per le migliori risorse umane che hanno interesse ad operare con FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. ed è altresì elemento che favorisce i rapporti con gli interlocutori commerciali, imprenditoriali e finanziari ed i committenti pubblici e privati. All'interno, essa consente di prendere e attuare decisioni attenuando possibili elementi di conflittualità, oltre che di organizzare il lavoro in un clima di reciproco rispetto, senza dover necessariamente ricorrere ad interventi autoritativi.

Prevenzione

Nel rispetto della normativa vigente e nell'ottica della pianificazione e della gestione delle attività aziendali tese all'efficienza, alla correttezza, alla trasparenza ed alla qualità, la società adotta misure organizzative e di gestione idonee a prevenire comportamenti illeciti o comunque contrari alle regole di questo Codice da parte di qualunque soggetto che agisca per l'Impresa.

In ragione dell'articolazione delle attività e della complessità organizzativa la società adotta un sistema di deleghe di poteri e funzioni, prevedendo in termini espliciti e specifici l'attribuzione degli incarichi solo a persone dotate di idonea capacità e competenza.

In relazione alle proprie dimensioni e all'estensione dei poteri delegati, la società adotta ed attua modelli di organizzazione e gestione che prevedono misure idonee a garantire lo svolgimento delle attività nel rispetto della legge e delle regole di comportamento di questo Codice, ed a scoprire ed eliminare tempestivamente le situazioni di rischio.

Firenze Mobilità S.p.A.

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PRINCIPI GENERALI

Non discriminazione

Nelle decisioni che influiscono sulle relazioni con i suoi interlocutori esterni ed interni, FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. evita ogni discriminazione in base all'età, al sesso, alle preferenze sessuali, allo stato di salute, alla razza, alla nazionalità, alle opinioni politiche, alle credenze religiose.

Rispetto delle norme

Nell'ambito della loro attività professionale, i collaboratori di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. sono tenuti a rispettare con diligenza le leggi vigenti, il presente Codice, i regolamenti interni e, ove applicabili, le norme di deontologia professionale.

In nessun caso il perseguimento dell'interesse della società può giustificare una condotta dei vertici o dei collaboratori della società che non sia rispettosa delle leggi vigenti e conforme alle regole del presente Codice.

Competizione

La società crede nella libera e corretta concorrenza e svolge le proprie azioni e i propri comportamenti per l'ottenimento di risultati che premino la capacità, l'esperienza e l'efficienza.

La società ed i suoi collaboratori devono tenere comportamenti corretti negli affari di interesse della stessa e nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e con i Committenti privati.

Qualsiasi azione diretta ad alterare le condizioni di corretta competizione è contraria alla politica aziendale della società ed è vietata ad ogni soggetto che per essa agisce.

Conflitti di interesse

Nella conduzione di qualsiasi attività di interesse di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., devono sempre essere ridotte al minimo le situazioni ove i soggetti coinvolti siano in conflitto di interesse.

Si ritiene sussistente un conflitto di interesse sia nel caso in cui un collaboratore o un amministratore persegua un obiettivo proprio personale, diverso da quello perseguito da FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. o si procuri volontariamente un vantaggio personale in occasione del compimento di attività svolte nell'interesse di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., sia nel caso in cui i rappresentanti dei clienti, degli appaltatori, dei subappaltatori, dei fornitori o delle istituzioni pubbliche o private, agiscano in contrasto con i doveri fiduciari legati alla loro posizione.

Firenze Mobilità S.p.A.

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Riservatezza

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. assicura la riservatezza delle informazioni in proprio possesso e si astiene dal ricercare dati riservati, salvo il caso di espressa e consapevole autorizzazione e comunque nel pieno rispetto delle norme vigenti.

I collaboratori di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. devono uniformare il proprio comportamento alla massima riservatezza anche al di fuori dell'orario di lavoro, al fine di salvaguardare il know-how tecnico, finanziario, legale, amministrativo, di gestione del personale e commerciale della società.

Tutti coloro che, in conseguenza dell'espletamento dei propri compiti di servizio, hanno la materiale disponibilità di informazioni confidenziali e rilevanti, sono tenuti a non abusare di tale privilegio informativo.

Valore delle risorse umane

La FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. riconosce la centralità delle risorse umane, quale principale fattore di successo di ogni impresa, in un quadro di lealtà e fiducia reciproche tra datore e prestatori di lavoro.

Per questo motivo la società tutela e promuove il valore delle risorse umane allo scopo di migliorare e accrescere l'esperienza e il patrimonio di conoscenza di ciascun collaboratore, anche attraverso lo svolgimento di iniziative formative.

I collaboratori prestano la loro opera in funzione di un Contratto che regola la loro attività.

Trasparenza e completezza dell'informazione

Le informazioni che vengono diffuse da FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. debbono essere complete, trasparenti, comprensibili ed accurate, in modo da permettere ai destinatari di assumere decisioni consapevoli, in merito alle relazioni da intrattenere con la stessa FIRENZE MOBILITÀ S.p.A.

Trasparenza della contabilità e controlli interni

Registrazioni contabili

La contabilità di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. risponde ai principi generalmente accolti di verità, accuratezza, completezza e trasparenza del dato registrato.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. è tenuta ad astenersi da qualsiasi comportamento, attivo od omissivo, che violi direttamente o indirettamente i principi normativi e/o le procedure interne che attengono la formazione dei documenti contabili e la loro rappresentazione all'esterno.

In particolare, FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. è tenuta a far sì che ogni operazione e transazione sia tempestivamente e correttamente registrata nel sistema di contabilità aziendale secondo i criteri indicati dalla legge e dai principi contabili applicabili, nonché, ove richiesto, debitamente autorizzata e verificata.

Firenze Mobilità S.p.A.

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Per ogni operazione o transazione effettuata, FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. è altresì tenuta a conservare e a rendere disponibile, conformemente alle norme applicabili, adeguata documentazione di supporto al fine di consentire:

 l'accurata registrazione contabile;

 l'immediata individuazione delle caratteristiche e delle motivazioni sottostanti;

 l'agevole ricostruzione formale e cronologica;

 la verifica del processo di decisione, autorizzazione e realizzazione, in termini di legittimità, coerenza e congruità, nonché l'individuazione dei differenti livelli di responsabilità.

Nel caso in cui i collaboratori di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. vengano a conoscenza di casi di omissione, falsificazione o trascuratezza nelle registrazioni contabili, o nelle documentazioni di supporto, sono tenuti a riferirne tempestivamente al proprio superiore gerarchico.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. richiede ai propri collaboratori di essere edotti in ordine alle regole (norme di legge o di regolamento, prescrizioni interne, disposizioni delle associazioni di categoria) che presiedono alla formazione e alla gestione della documentazione contabile.

Controllo interno

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. promuove e richiede, ad ogni livello, il pieno rispetto dei processi di controllo interno, quale strumento per il miglioramento dell'efficienza aziendale e per l'osservanza della normativa vigente e dei principi di cui al presente Codice. Nell'ambito delle relative competenze ed attribuzioni, FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. è responsabile del corretto funzionamento del sistema di controllo interno, a tal fine fornendo ogni necessaria assistenza e cooperando alla realizzazione di un sistema efficace ed efficiente.

Per controllo interno si intende l'insieme di tutti i processi e strumenti adottati da FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. allo scopo di indirizzare, gestire e verificare le attività aziendali, con l'obiettivo di assicurare il rispetto delle leggi e delle procedure aziendali, proteggere i beni aziendali, gestire efficientemente le attività e fornire dati contabili e finanziari accurati e completi.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. assicura agli organi sociali titolari di potestà di controllo il libero accesso ai dati, alla documentazione e a qualsiasi informazione utile allo svolgimento della propria attività.

Prevenzione del riciclaggio di denaro

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. esercita la propria attività nel pieno rispetto della vigente normativa antiriciclaggio e delle disposizioni emanate dalle competenti Autorità, a tal fine impegnandosi a rifiutare l'instaurazione di rapporti d'affari con soggetti di sospetta o non provata integrità morale.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., pertanto, è tenuta:

 a verificare in via preventiva le informazioni disponibili sulle controparti commerciali, fornitori, partner e consulenti, al fine di appurare la loro rispettabilità e la legittimità della loro attività prima di instaurare con questi rapporti d'affari;

 ad operare in maniera tale da evitare qualsiasi implicazione in operazioni idonee, anche potenzialmente, a favorire il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite o criminali, agendo nel pieno rispetto della normativa antiriciclaggio e delle procedure interne di controllo.

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Chiarezza e veridicità nelle transazioni

Ogni operazione o transazione decisa o attuata dalla società deve essere condotta in conformità alla legge e nel rispetto dei principi di veridicità, trasparenza e chiarezza.

I collaboratori sono tenuti al rispetto delle procedure e dei protocolli aziendali

Ogni collaboratore che effettui operazioni e transazioni aventi ad oggetto somme di denaro o beni economicamente valutabili deve agire su specifica autorizzazione.

La Società perciò adotta un sistema di deleghe, prevedendo l'attribuzione degli incarichi a persone dotate di idonee capacità e competenze.

Ciascun collaboratore è responsabile della veridicità ed autenticità della documentazione e delle informazioni rese nell'attività di propria competenza.

Ambiente

La Società si impegna al rispetto della normativa sull'ambiente in quanto è consapevole dell'impatto ambientale della propria attività.

Nella realizzazione delle opere affidate a terzi assicura che siano svolte indagine al fine di prevenire danni ambientali.

Le attività della società sono gestite nel rispetto della normativa vigente in materia ambientale.

La società si impegna a diffondere e consolidare tra tutti i propri collaboratori e subfornitori una cultura della tutela ambientale e della prevenzione dell'inquinamento, sviluppando la consapevolezza dei rischi e promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutti i collaboratori.

Utilizzo dei sistemi informatici

L'utilizzo degli strumenti e dei servizi informatici o telematici della società deve avvenire nel pieno rispetto delle normative in materia, e delle procedure e regolamenti interni esistenti.

In ogni caso, è vietato a chiunque accedere senza autorizzazione a sistemi informatici o telematici altrui.

Salvo quanto previsto dalle leggi civili e penali, rientra nell'uso improprio dei beni e delle risorse aziendali l'utilizzo dei collegamenti alla rete per fini diversi da quelli inerenti al rapporto di lavoro, o per inviare messaggi offensivi o che possano arrecare danno all'immagine della società.

Ogni collaboratore inoltre è tenuto a prestare il necessario impegno al fine di prevenire la possibile commissione di reati attraverso l'uso di strumenti informatici.

Sicurezza e salute

L'Impresa garantisce l'integrità fisica e morale dei suoi collaboratori, condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale ed ambienti di lavoro sicuri e salubri, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di

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prevenzione degli infortuni e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro, inclusi i cantieri temporanei e mobili.

L'Impresa svolge la propria attività a condizioni tecniche, organizzative ed economiche tali da consentire che siano assicurati una adeguata prevenzione infortunistica ed un ambiente di lavoro salubre e sicuro.

L'Impresa si impegna a diffondere e consolidare tra tutti i propri collaboratori e subappaltatori una cultura della sicurezza, sviluppando la consapevolezza dei rischi e promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutti.

ETICITÀ NEI RAPPORTI CON I TERZI

Rapporti con i clienti e i committenti pubblici e privati

La società impronta la propria attività al criterio della qualità, intesa essenzialmente come obiettivo del pieno soddisfacimento del cliente.

Nei rapporti con la clientela e la committenza la società assicura correttezza e chiarezza nelle trattative commerciali e nell'assunzione dei vincoli contrattuali, nonché il fedele e diligente adempimento contrattuale.

Nella conduzione di qualsiasi trattativa devono sempre evitarsi situazioni nelle quali i soggetti coinvolti nelle transazioni siano o possano apparire in conflitto di interesse.

Regali, omaggi e benefici

I rapporti della società con qualsiasi interlocutore, pubblico o privato, devono essere condotti in conformità alla legge e nel rispetto dei principi di correttezza, trasparenza e verificabilità.

In particolare i rapporti con i dipendenti pubblici devono essere conformi ai principi ed alle previsioni dettati dal D.P.C.M. 28 novembre 2000 (Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni) e comunque non sono ammessi regali con un valore superiore ai 200 euro.

Non è ammessa alcuna forma di regalo, omaggio, o concedere benefici a soggetti che hanno rapporti commerciali e/o imprenditoriali con FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., che possa anche solo apparire come eccedente le normali pratiche commerciali o di cortesia, o comunque rivolta ad acquisire trattamenti di favore nella conduzione di qualsiasi attività.

In ogni caso ciascun collaboratore di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., prima di procedere ad effettuare una qualsiasi forma di regalo, omaggio o beneficio che superi il modico valore così come considerato in Italia deve riferire al responsabile dell'ufficio con la quale collabora, affinché sia concordata la condotta da tenere. Il responsabile dell'ufficio deve chiedere l'autorizzazione al Consiglio d'Amministrazione per le iniziative che ritiene di assumere direttamente. In ogni caso, chiunque opera in nome e per conto di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., si dovrà astenere da pratiche non consentite dalla legge, dagli usi commerciali o dai codici etici - se noti - degli interlocutori pubblici e/o privati con cui ha rapporti sia in Italia che all'estero.

I collaboratori di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. che in ragione dell'attività svolta per quest'ultima ricevono regali, omaggi o benefici in qualsiasi forma sono tenuti a darne comunicazione al responsabile dell'ufficio che provvederà ad informare l'Organismo di Vigilanza, qualora l'entità dei regali, omaggi o benefici superi il modico

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valore valutato secondo gli usi e le consuetudini in vigore nel luogo e per il settore di attività in cui opera il collaboratore.

Rapporti con istituzioni pubbliche, partiti e organizzazioni sindacali

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. si astiene dall'assumere iniziative che possano costituire direttamente o indirettamente forme di pressione indebite nei confronti di esponenti di istituzioni pubbliche, politici o sindacali ovvero di istituzioni pubbliche, organizzazioni politiche o sindacali.

Ai collaboratori di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., è vietato, nei rapporti con i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio, dare o promettere denaro o altra utilità sotto qualsiasi forma, sia che la condotta venga realizzata nell'interesse esclusivo del soggetto agente, sia che venga posta in essere a vantaggio o nell'interesse della società.

Nei confronti di rappresentanti o dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono vietate ingerenze idonee a condizionare, direttamente o indirettamente, l'esito del rapporto; sono altresì vietate le promesse e le offerte di beni o di altre utilità a rappresentanti, funzionari o dipendenti delle pubbliche amministrazioni, anche per interposta persona, salvo che si tratti di doni di modico valore e conformi agli usi e sempre che non possano essere intesi come rivolti alla ricerca di indebiti favori.

La società non eroga contributi, vantaggi o altre utilità ai partiti politici e alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, né a loro rappresentanti, se non nel rispetto della normativa applicabile.

Rapporti con la pubblica amministrazione1

Al fine di garantire la massima chiarezza nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, questi avvengono esclusivamente per il tramite di referenti dotati di esplicito mandato, conferito dagli organismi aziendali.

Nell'ambito di una qualsiasi trattativa d'affari (una richiesta o un rapporto con la Pubblica Amministrazione italiana e/o straniera), non devono essere tenuti per nessuna ragione comportamenti volti ad influenzare illegittimamente le decisioni dei Pubblici Ufficiali o Incaricati di Pubblico Servizio.

L'impresa si astiene dall'assumere iniziative che possano costituire direttamente o indirettamente forme di pressione indebite nei confronti di esponenti di istituzioni pubbliche, politici o sindacali ovvero di istituzioni pubbliche, organizzazioni politiche o sindacali.

L'impresa non eroga contributi, diretti o indiretti e sotto qualsiasi forma, a partiti, movimenti, comitati e organizzazioni politiche e sindacali, a loro rappresentanti e candidati.

È proibito destinare a finalità diverse da quelle per cui sono stati eventualmente concessi, contributi, sovvenzioni o finanziamenti ottenuti dallo Stato, o da altro Ente Pubblico o dalle Comunità Europee.

1 Per Pubblica Amministrazione si intendono tutti i soggetti qualificati come "Pubblico Ufficiale" o "Incaricato di Pubblico Servizio".

È pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi, e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della Pubblica Amministrazione.

Sono norme di diritto pubblico quelle che sono volte al perseguimento di uno scopo pubblico ed alla tutela di un interesse pubblico.

L'art. 358 c.p. definisce "Persona Incaricata di Pubblico Servizio" colui che "a qualunque titolo presta un pubblico servizio".

Per "Pubblico Servizio" si intende un'attività disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi, ma caratterizzata dalla mancanza di poteri autoritativi e certificativi

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In caso di partecipazione a procedimenti giudiziari, la Società, si impegna a procedere nel procedimento giudiziario in modo corretto, nel rispetto della legge, delle norme contenute nel Codice Etico e delle procedure interne, anche al fine di evitare possibili lesioni dell'immagine aziendale.

In particolare, nel corso di procedimenti giudiziari in cui la società sia parte, ai membri degli organi sociali e ai collaboratori è fatto divieto di:

 Promettere/dare ad un Pubblico Ufficiale (es. magistrato, cancelliere o altro funzionario), per lui o per un terzo, una retribuzione non dovuta in denaro od altra utilità in cambio di un atto del suo ufficio al fine di ottenere un vantaggio per la Società nel procedimento giudiziario.

 Promettere/dare ad un Pubblico Ufficiale (es. magistrato, cancelliere o altro funzionario), per lui o per un terzo, una somma di denaro od un'altra utilità al fine di fargli omettere/ritardare un atto del suo ufficio o per fargli compiere un atto contrario ai doveri d'ufficio al fine di ottenere un vantaggio per la società nel procedimento giudiziario.

 Indurre, con artifici o raggiri, lo Stato/altro ente pubblico in errore al fine di ottenere un vantaggio per la Società nel procedimento giudiziario;

 Alterare (in qualsiasi modo) il funzionamento di un sistema informatico/telematico o intervenire (senza diritto ed in qualsiasi modo) su dati/informazioni/programmi contenuti in un sistema informatico/telematico o ad esso pertinenti al fine di ottenere un vantaggio per la società nel procedimento giudiziario.

 Indurre a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci, con violenza o minaccia o con offerta o promessa di denaro o di altra utilità, da parte del soggetto chiamato a rendere davanti all'Autorità giudiziaria dichiarazioni utilizzabili in un procedimento penale.

La società rifiuta i comportamenti volti ad ottenere, da parte dello Stato, della Comunità Europea o di altro Ente Pubblico nazionale ed estero, qualsiasi tipo di contributo o finanziamento, mutuo agevolato o altra erogazione dello stesso tipo, per mezzo di dichiarazioni o documenti allo scopo alterati o falsificati, o per il tramite di informazioni omesse.

Contributi e sponsorizzazioni

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. può aderire alle richieste di contributi, limitatamente alle proposte provenienti da enti e associazioni dichiaratamente senza fini di lucro e con regolari statuti e atti costitutivi, che siano di elevato valore culturale o benefico.

Le attività di sponsorizzazione, che possono riguardare i temi del sociale, dell'ambiente, dello sport, dello spettacolo e dell'arte, sono destinate solo a eventi o ad organismi che offrano garanzia di qualità e nei cui confronti non esistono rapporti commerciali.

È proibito destinare a finalità diverse da quelle per cui sono stati concessi contributi o sovvenzioni ottenuti dallo Stato o da altro Ente Pubblico.

La società condanna i comportamenti voti ad ottenere finanziamenti pubblici o mutui agevolati attraverso l'utilizzo di documenti alterati o falsificati.

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Rapporti con i mass media

In ogni comunicazione con l'esterno le informazioni riguardanti l'Impresa e le sue attività devono essere veritiere, chiare, trasparenti e verificabili.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. deve presentarsi in modo accurato ed omogeneo nella comunicazione con i mass media. I rapporti con i mass media sono riservati esclusivamente alla direzione aziendale a ciò delegata e sono concordati preventivamente con il Presidente del Consiglio d'Amministrazione.

I collaboratori di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. non possono fornire informazioni a rappresentanti dei mass media né impegnarsi a fornirle senza l'autorizzazione del Presidente del CdA.

I contenuti dell'informazione devono essere sempre documentati e documentabili.

Il sito web della società deve rispondere ai requisiti previsti dai regolamenti e leggi vigenti in materia e occorre garantire che siano indicate le fonti di tutte le informazioni riportate sul sito stesso.

Nell'ambito della pubblicità sui giornali e sulle riviste occorre garantire la netta separazione tra informazione e pubblicità, assicurando sempre al lettore l'immediata riconoscibilità del messaggio promozionale in qualunque forma sia.

Partecipazione a procedimenti giudiziari

In caso di partecipazione a procedimenti giudiziari la società si impegna a procedere nel procedimento giudiziario nel rispetto della legge, in modo corretto.

ETICITÀ NELLE RELAZIONI CON I COLLABORATORI

Selezione dei Collaboratori

La valutazione dei collaboratori è effettuata in base alla corrispondenza dei profili dei candidati rispetto alle esigenze aziendali, salvaguardando le pari opportunità per tutti i soggetti interessati.

Le informazioni richieste sono strettamente collegate alla verifica degli aspetti previsti dal profilo professionale e psicoattitudinale, nel rispetto della sfera privata e delle opinioni del candidato.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A., nei limiti delle informazioni direttamente disponibili, adotta opportune misure per evitare favoritismi, nepotismi, o forme di clientelismo e/o discriminazione alcuna nelle fasi di selezione dei collaboratori.

Gestione dei collaboratori

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. evita qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei propri collaboratori. Nell'ambito dei processi di gestione dei collaboratori, le decisioni prese sono basate sulla corrispondenza tra le esigenze della società e i profili posseduti dai collaboratori, nonché su considerazioni di merito.

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I collaboratori nell'espletamento dei propri compiti deve attenersi al rispetto della legge e improntare la propria condotta secondo principi etici seguendo ciò che è imposto nel Codice Etico.

La società aborra si dissocia e si impegna a rendere effettive le sanzioni specificate nel sistema disciplinare nei confronti di coloro che non rispettino tali principi.

Tutela della privacy

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. si impegna a tutelare, nel pieno rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs. n. 196/2003 - "Codice in materia di protezione dei dati personali", i dati personali acquisiti, custoditi e trattati nell'ambito della propria attività al fine di evitare ogni utilizzo illecito, o anche solo improprio, di tali informazioni. In particolare, FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. adotta apposite procedure standard allo scopo di:

 fornire agli interessati un'adeguata Informativa sulle finalità e le relative modalità di trattamento e conservazione dei dati;

 identificare le ipotesi in cui il trattamento, la comunicazione e la diffusione dei dati debbono essere precedute ex lege dall'acquisizione del consenso dell'interessato;

 adottare le misure di sicurezza volte ad evitare la perdita, la distruzione e il trattamento non autorizzati o lo smarrimento dei dati personali custoditi;

 stabilire le regole applicative per l'esercizio dei diritti riconosciuti dalla vigente normativa ai soggetti passivi del trattamento.

È in ogni caso vietata qualsiasi indagine sulle idee, le preferenze, i gusti personali e, in generale, la vita privata dei collaboratori.

Integrità e tutela della persona

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. si impegna a tutelare l'integrità morale dei collaboratori e ad assicurare il diritto a condizioni di lavoro rispettose della dignità della persona.

Per questo motivo salvaguarda i lavoratori da atti di violenza psicologica e contrasta qualsiasi atteggiamento o comportamento vessatorio o lesivo della persona, delle sue convinzioni e delle sue preferenze.

Non sono ammesse molestie sessuali e devono essere evitati comportamenti che possano turbare la persona.

Per molestia sessuale si intende ogni atto o comportamento anche verbale, a connotazione sessuale, che arrechi offesa alla dignità e libertà della persona che lo subisce ovvero sia suscettibile di creare un ambiente di lavoro intimidatorio, ostile od umiliante nei suoi confronti. In particolare rientrano nella tipologia della molestia sessuale comportamenti quali:

 richieste esplicite o implicite di prestazioni sessuali o attenzioni a sfondo sessuale non gradite e ritenute offensive per chi ne è oggetto;

 minacce, discriminazioni e ricatti, subiti per aver respinto comportamenti a sfondo sessuale, che incidono direttamente o indirettamente sulla costituzione, svolgimento od estinzione del rapporto di lavoro;

 contatti fisici fastidiosi e indesiderati;

 apprezzamenti verbali offensivi sul corpo e sulla sessualità;

 gesti o ammiccamenti sconvenienti e provocatori a sfondo sessuale;

 esposizione nei luoghi di lavoro di materiale pornografico;

 scritti ed espressioni verbali sulla presunta inferiorità della persona, in quanto appartenente a un determinato sesso, o denigratori in ragione della diversità di espressione della sessualità.

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Per comportamenti che possano turbare la persona si intende ogni violenza morale e persecuzione psicologica che produca, anche in via indiretta, un effetto pregiudizievole alla dignità e alla salute psico-fisica della/del dipendente nell'ambito dell'attività lavorativa.

In particolare rientrano nella tipologia della molestia morale e della persecuzione psicologica:

 umiliazioni e maltrattamenti verbali reiterati e persistenti;

 sistematica delegittimazione di immagine e discredito negli ambienti di lavoro, anche di fronte a terzi;

 atti e comportamenti mirati a discriminare e danneggiare la/il dipendente nella carriera, status, assegnazione o rimozione da incarichi o mansioni;

 immotivata esclusione o marginalizzazione dalla ordinaria comunicazione aziendale;

 sottostima sistematica dei risultati non giustificata da insufficiente rendimento o mancato assolvimento dei compiti assegnati.

Fatta salva la tutela in sede penale e civile, la/il collaboratore che abbia subito o sia esposta/o nel luogo di lavoro a molestie sessuali, violenze morali e persecuzioni psicologiche potrà presentare denuncia al Presidente del CdA per l'assunzione dei provvedimenti del caso.

Correttezza nei rapporti con i collaboratori

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. garantisce che, nei rapporti con i collaboratori nei cui confronti trovano applicazione regole gerarchiche, non si manifestino occasioni in cui l'esercizio del principio di autorità sia lesivo della dignità, della professionalità e della autonomia del collaboratore.

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. opera le proprie scelte di organizzazione salvaguardando il valore professionale dei collaboratori.

Pari opportunità

FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. garantisce l'integrità fisica e morale dei suoi collaboratori, assicura condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale e cura la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro.

La società si impegna ad offrire pari opportunità e un trattamento equo a tutti i collaboratori della Società, senza discriminazioni di razza, religione, opinioni politiche, attività sindacali, paese d'origine, sesso, età, stato di salute fisica e quant'altro inerente la persona già previsto e tutelato dalla legge.

In tutte le azioni aziendali gli amministratori ed i collaboratori si impegnano ad attuare l'assoluta parità di diritti e a promuovere ogni possibile e consentita iniziativa finalizzata all'accesso a pari opportunità per tutti i lavoratori di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A..

Rapporti con i beni aziendali

I collaboratori di FIRENZE MOBILITÀ S.P.A. sono direttamente e personalmente responsabile della protezione e della conservazione dei beni affidatigli per espletare i propri compiti nonché dell'utilizzo degli stessi nel rispetto delle norme stabilite in tema di conservazione e tutela dei beni.

I collaboratori dovranno prestare, nell'invio di posta elettronica, la stessa attenzione, cautela ed etichetta adottate per la posta ordinaria.

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Per quanto riguarda la connessione internet (eventualmente resa disponibile) e la e-mail, l'utilizzo dovrà essere ragionevolmente limitato a scopi strettamente aziendali. ETICITÀ' NELLE RELAZIONI CON FORNITORI, APPALTATORI E SUBAPPALTATORI

Scelta dei fornitori, degli appaltatori e dei subappaltatori

Nella scelta dei propri fornitori, appaltatori e subappaltatori, FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. opera con il fine di conseguire il massimo vantaggio competitivo, assumendo comportamenti non discriminatori.

Nella scelta dei propri fornitori, appaltatori o subappaltatori FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. tiene conto - oltre che della convenienza economica - anche di principi di legalità, lealtà, della capacità tecnico/economica dei propri contraenti valutandone globalmente l'affidabilità con riferimento alla specificità delle prestazioni da rendere.

Nella scelta dei propri fornitori, appaltatori o subappaltatori, FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. opera nel pieno rispetto della normativa vigente.

La scelta dei fornitori della società avviene valutando le loro offerte in base a criteri qualitativi e di economicità delle prestazioni, del rispetto delle normative sulla sicurezza e sull'ambiente e dell'impegno sociale.

La società si impegna a effettuare le transazioni commerciali seguendo i principi di trasparenza e correttezza.

Modalità di relazione con fornitori, appaltatori e subappaltatori

Le relazioni con i fornitori della società, comprensive dei contratti finanziari e di consulenza, sono regolate dalle norme di questo Codice e sono oggetto di costante ed attento monitoraggio da parte dell'Impresa.

Le relazioni con i fornitori, appaltatori e subappaltatori sono sempre regolate da specifici contratti.

Tali relazioni comprendono anche i contratti finanziari e di consulenza.

Ciascun contratto con un fornitore, appaltatore o subappaltatore deve essere finalizzato a conseguire la massima chiarezza nella disciplina del rapporto.

La società si avvale di fornitori, appaltatori o subappaltatori che operino in conformità della normativa vigente e delle regole previste in questo Codice.

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ETICITÀ DEI RAPPORTI DEI DIPENDENTI E DEI COLLABORATORI NEI CONFRONTI DELL'AZIENDA

Fermo restando le obbligazioni e i doveri previsti dalla normativa ciascun collaboratore deve evitare comportamenti contrari all'etica aziendale, così come individuata nel presente Codice, che si riflettano sulla reputazione e sull'immagine dell'impresa.

Ciascun collaboratore deve conoscere e attuare quanto previsto da FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. in tema di sicurezza delle informazioni per garantirne l'integrità, la riservatezza e la disponibilità.

VIGENZA E VALORE CONTRATTUALE DEL CODICE

Il presente Codice è stato adottato dal Consiglio di Amministrazione di FIRENZE MOBILITÀ S.p.A. e si applica ai comportamenti assunti dai soggetti interessati.

A tal fine del presente Codice è data ampia diffusione interna e lo stesso è a disposizione di qualunque interlocutore dell'Impresa. Una versione informatica dello stesso sarà altresì messa a disposizione nel sito web aziendale.

La società adotta specifiche modalità di controllo della conformità dei comportamenti di chiunque agisce per FIRENZE MOBILITÀ o nel suo ambito alle previsioni della normativa vigente ed alle regole di comportamento di questo Codice, predisponendo adeguati strumenti di informazione, prevenzione e controllo ed intervenendo, se del caso, con azioni correttive.

La violazione delle norme del Codice potrà costituire inadempimento alle obbligazioni contrattuali con ogni conseguenza di legge, anche in ordine alla conservazione del rapporto e potrà comportare il risarcimento dei danni dalla stessa derivanti.

Chiunque venga a conoscenza di violazioni ai principi del seguente codice è tenuto a segnalarle all'Organismo di Vigilanza; le segnalazioni possono essere effettuate sia in forma scritta, anche in forma anonima, che orale e dovranno essere raccolte ed archiviate a cura dell'Organismo di Vigilanza.

Le segnalazioni potranno essere effettuate per via telematica all'indirizzo: https://231.squadra.iltigliosrl.it/ (utilizzando il Codice Azienda: "FiMob").

Possono essere effettuate per iscritto, inviando comunicazione all'indirizzo: FIRENZE MOBILITÀ S.P.A. - P.zza Savomarola, 11 - 50132 Firenze; alla cortese attenzione dell'Organo di Vigilanza.

Qualsiasi modifica o integrazione al presente Codice, anche sulla scorta dei suggerimenti e delle indicazioni provenienti dall'Organismo di Vigilanza, dovrà essere approvata dal Consiglio di Amministrazione di FIRENZE MOBILITÀ S.P.A. con successiva ulteriore delibera dell'organo amministrativo



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